Due scuole verdi per il Karamoja
Secondo uno studio dell'Integrated Regional Information Networks del 2008, in Karamoja la presenza dei bambini nelle scuole è direttamente proporzionale alla disponibilità di cibo nelle scuole stesse.
PROGETTO Nr. 10 di € 75.180
Maggio 2012
Beneficiario: ISP... in Africa
PROGETTO IN CORSO
Gli obiettivi
Il progetto intende migliorare la produzione agricola da parte dei contadini e migliorare l’accesso alle risorse delle scuole nel distretto di Moroto, attraverso uno sviluppo sostenibile e pertanto favorendo un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione stessa. Nello specifico, gli obiettivi sono il supporto agli agricoltori karimojong, l'ottimizzazione delle risorse energetiche delle scuole, la promozione di programmi educativi agro-forestali presso le scuole elementari di Kakolyie e di Musupo.
Il Karamoja
Il Karamoja è una regione nel nord-est dell’Uganda. Nella regione soltanto il 33% degli adulti ha ricevuto un’educazione. L’agricoltura è condotta a livello primitivo, se ne occupano soprattutto le donne, ed è basata sulla coltivazione di cereali quali il sorgo ed il mais, fagioli e arachidi nelle aree più umide. La maggior parte delle famiglie raccoglie circa 2 taniche d’acqua al giorno, per una media di 7 persone, una quantità del 60% inferiore allo standard minimo di 15litri/persona/giorno.
Il cambiamento della società Karimojong, da agro-pastorale semi nomade a società più stanziale e dedita all’agricoltura, l’insicurezza alimentare e lo sfruttamento intensivo del terreno, creano l’esigenza di apprendere le tecniche agricole di coltivazione sostenibile, che scongiurano e prevengono lo sfruttamento indiscriminato del territorio.
Secondo uno studio dell’IRIN – Integrated Regional Information Networks -, “Changing attitudes to education in Karamoja” (2008) in Karamoja la presenza dei bambini nelle scuole è direttamente proporzionale alla disponibilità di cibo nelle scuole stesse.
Noi, nel nostro piccolo, vorremmo riuscire a rendere la presenza dei bambini nelle scuole un’ovvietà.
.

