Il grado di civiltà di una società si misura soprattutto dalle attenzione che essa riserva e per le energie che spende a favore delle categorie più deboli
Questa è una frase che racchiude un principio semplice ma fondamentale, una misura del valore umano di ogni comunità. Perché se una società è capace di accogliere e sostenere i più vulnerabili, dimostra non solo la propria forza, ma anche la propria umanità. Includere i più deboli significa riconoscerli come parte vitale del tessuto sociale, abbattere barriere e pregiudizi per creare uno spazio in cui ogni persona possa esprimere il proprio potenziale e vivere con dignità.
Questo concetto si intreccia profondamente con due realtà che si occupano dell’educazione dei più piccoli e della cura dei più fragili e che abbiamo avuto il piacere di conoscere durante il nostro recente viaggio in Uganda.
Due progetti nati per rispondere a bisogni distinti ma estremamente profondi e urgenti: quello di un’istruzione di qualità per i bambini delle scuole primarie e di un’accoglienza amorevole per i più fragili tra loro, i bambini e ragazzi con disabilità.
Due iniziative diverse, ma unite dalla stessa missione: creare opportunità dove sembrano mancare, coltivare speranza dove è più difficile trovarla.
FORMARE PER TRASFORMARE: Formare gli insegnanti, per un’educazione di qualità in Uganda
La scuola e l’educazione sono la chiave per un futuro di sviluppo. Spesso, però, garantire l’accesso all’istruzione non basta. L’istruzione primaria in Uganda ha compiuto progressi negli ultimi decenni; tuttavia, rimangono sfide significative che riguardano l’accesso universale e, soprattutto, la qualità dell’istruzione.
Nonostante il crescente numero di iscritti, la qualità dell’istruzione primaria in Uganda rimane problematica: solo la metà degli studenti di terza elementare ha competenze sufficienti in lettura e matematica, spesso per carenza di materiali didattici e metodi che privilegiano la memorizzazione rispetto all'apprendimento attivo. Inoltre, l’accesso all’istruzione è disomogeneo: nelle aree rurali come Acholi, appena il 7% dei ragazzi accede alla scuola secondaria, mentre a Kampala i tassi di iscrizione sono molto più alti. Questo divario riflette differenze economiche e geografiche: solo l'8,2% dei bambini più poveri riesce a proseguire gli studi, contro il 43,1% dei più abbienti. Le infrastrutture scolastiche sono sovraffollate e gli insegnanti poco formati, aggravando le difficoltà. Infine, sfide sociali come il matrimonio precoce e le gravidanze adolescenziali portano molte ragazze ad abbandonare la scuola, ostacolando il loro percorso educativo.
È cosa comune, purtroppo, imbattersi in alunni che giungono al termine del ciclo della scuola primaria non sapendo ancora di fatto né leggere, né scrivere. Pur rappresentando un primo passo fondamentale, la semplice frequenza a scuola non risulta essere quindi per i bambini più svantaggiati la condizione sufficiente a garanzia di pari opportunità di crescita e di sviluppo. In particolare, molte scuole pubbliche – in cui i giovani alunni già soffrono limiti di risorse e spazi, stipati in aule sovraffollate – registrano una scarsissima preparazione degli insegnanti in termini didattici, pedagogici, motivazionali.
È in questo contesto che si inserisce il progetto Formare per Trasformare, (implementato da “Insieme si può…” con il supporto di Maratona dles Dolomites - Enel 2024) di cui abbiamo potuto vederne i frutti in due tra le più vulnerabili Scuole Primarie della capitale, Kampala.
Questo progetto nasce per rispondere a questo cruciale bisogno formativo, dando vita a una trasformazione positiva dell’approccio educativo-scolastico in cui crescono i bambini delle aree più fragili. Il programma ha come obiettivo quello di migliorare la capacità e l’efficacia dell’insegnamento (in diverse altre scuole, nelle quali ISP ha attivato anche moltissimi programmi di Adozioni a Distanza) attraverso 4 linee di azione.
Si parte dalla formazione degli insegnanti attraverso un Istituto di Alta Formazione specializzato, per offrire percorsi per l’apprendimento di tecniche pedagogiche e di insegnamento efficaci e partecipative (al contrario di quelle comunemente utilizzate, pressoché unicamente mnemoniche). Si aggiunge poi la fornitura di materiali scolastici e didattici, a supporto dell’implementazione dei nuovi strumenti di insegnamento acquisiti. Sono previsti percorsi di sensibilizzazione e formazione per studenti e insegnanti su temi sociali fondamentali, come la discriminazione e stigma di genere, educazione e salute sessuale, rispetto dell’ambiente, educazione alla coesistenza. Infine, viene creata un’unità di formazione permanente che monitora i progressi del progetto e consente di estendere l’intervento ad altre scuole e studenti in futuro.
SPECIAL TALENT ANGEL SCHOOL: Musica e accoglienza per bambini con disabilità nella periferia di Kampala
Nascere con una malattia o una disabilità, in Uganda, equivale spesso a una condanna all’isolamento, all’emarginazione, a condizioni di vita disumane e a continue umiliazioni. Per garantire una vita dignitosa a decine di bambini nati con disabilità fisiche e mentali nasce quindi il centro diurno e residenziale Special Talents Angels School (STAC): questa scuola di Kireka (periferia della capitale ugandese Kampala) accoglie, cura e istruisce oltre 40 bambini e adolescenti che sarebbero altrimenti esclusi dalla vita sociale, comunitaria e perfino familiare. Oltre ad offrire amore, accoglienza, assistenza medica e un’istruzione primaria ai bambini che vi risiedono, STAC offre l’opportunità di apprendere un mestiere o di sviluppare competenze in diversi ambiti. Un grande valore aggiunto dell’impegno dei volontari e degli operatori della STAC sta anche nel lavoro di sensibilizzazione e formazione delle famiglie e delle comunità dei bambini, al fine di garantire il buon esito del loro reinserimento nelle stesse alla conclusione del semestre scolastico.
“Insieme si può…” si impegna a sostenere lezioni e corsi di formazione per 34 di loro (vengono coinvolti i ragazzi in grado di affrontare i percorsi), e a coprire i costi relativi alle terapie e alle cure specialistiche per tutti i giovani ospiti. Inoltre, ISP si impegna a costruire ed avviare presso il centro uno studio di registrazione professionale che verrà affittato a band e musicisti locali per aiutare STAC ad avere un ingresso che consenta una maggiore sostenibilità economica. Gli strumenti e la presenza di un terapista specializzato renderanno possibile anche offrire ai giovani ospiti sessioni di musicoterapia. Il progetto, così strutturato, consentirà al centro di raggiungere una maggiore indipendenza economica e una propria sostenibilità nel medio-lungo periodo, anche con l’aiuto e la partecipazione dei giovani “angeli dai talenti speciali” che vi sono ospitati.
Questi due progetti – Formare per Trasformare e Special Talents Angel School – sono molto più che semplici interventi educativi o sociali. Sono il segno tangibile di una comunità che, nonostante le difficoltà, sceglie di investire nei suoi membri più giovani e vulnerabili. Ogni insegnante formato, ogni bambino che trova il suo spazio e sviluppa i suoi talenti, rappresenta un passo in avanti per l’intera società, che diventa più inclusiva e capace di garantire dignità a tutti.
Il percorso verso un futuro migliore passa da qui: dall’impegno collettivo per garantire un’istruzione di qualità e una vita dignitosa anche ai più fragili. Con progetti come questi, il cambiamento è possibile. Siamo tutti chiamati a essere parte attiva di questo viaggio, a sostenere l’inclusione e la crescita di chi, con la nostra vicinanza e il nostro aiuto, può risplendere e contribuire al progresso di tutta la comunità.