Una nuova gestione dei rifiuti a Bukasa



In Uganda lo smaltimento dei rifiuti rappresenta una tra le principali cause di malattie trasmesse dall'acqua. Solo la diarrea, dati Unicef 2016, uccide in media 33 bambini al giorno. Abbiamo attivato con gli amici di Insieme si Può e Karon Relief un progetto di ‘waste management’ a Bukasa, uno dei distretti più a rischio di Kampala, capitale dell’Uganda.
EDUCARE PER PREVENIRE
A Kampala lo smaltimento dei rifiuti è una tra le principali cause di malattie trasmesse dall'acqua, come diarrea, dissenteria, tifo e colera. Questo perché la maggior parte delle persone nelle baraccopoli non ha servizi igienici adeguati: esistono talvolta delle latrine, ma a pagamento, motivo per cui spesso i rifiuti umani vengono smaltiti mettendoli in sacchetti di plastica, gettati poi nei canali di scolo. Sono gli stessi drenaggi che portano questa acqua infetta nei pozzi che la popolazione utilizza.
La più grande sfida per la società ugandese è quella di coprire il gap generato dalla scarsa istruzione e formazione della popolazione comune. Non vi è mai stato né a livello locale né a livello nazionale un programma capillare e accessibile alle fasce di popolazione più numerose – le più povere – che puntasse alla sensibilizzazione circa i pericoli derivanti dall’improprio smaltimento dei rifiuti. Oggi, nel 2019, per la stragrande maggioranza della popolazione è consuetudine gettare bottiglie e rifiuti di plastica ovunque, ignorandone totalmente le conseguenze.
È convinzione diffusa anche nella capitale Kampala che la gestione dei rifiuti sia interamente in capo all'autorità municipale e non rappresenti in alcun modo uno sforzo dei singoli e uno sforzo collettivo di tutta la popolazione. La mancata formazione e sensibilizzazione efficaci sul tema dei rifiuti e della tutela del proprio ambiente privato e urbano ha impedito una qualsivoglia assunzione di responsabilità e originato uno scenario che oggi presenta spazzatura in decomposizione in ogni dove.
Nasce così il progetto Waste Management gestito dall’associazione Karon Relief e che noi sosteniamo insieme agli amici di Insieme si Può. Il progetto prevede l’organizzazione di corsi di formazione ed educazione che creino nuove consapevolezze nelle persone assolutamente prive di ogni cognizione riguardo il corretto smaltimento dei rifiuti. Le sessioni di formazione si svolgono due volte a settimana: una sessione teorica sull’analisi del proprio contesto familiare e di quartiere, con le conseguenti strategie per il cambiamento delle abitudini; una sessione pratica “sul campo”, con l’apprendimento di come avviene il riciclo del rifiuto plastico misto a sabbia per la realizzazione di elementi di pavimentazione da commerciare. Quest’ultima attività vuole unire agli aspetti di tutela della salute, dell’ambiente e della dignità del contesto di vita, l’autosostentamento con piccole entrate che deriveranno dall’attività economica e che fungeranno da immediato incentivo. Inoltre, alcune donne che vivono nell’area più degradata di Bukasa, abitando sostanzialmente sul suolo della discarica, vengono aiutate nell’avvio di un’attività di differenziazione e recupero dei rifiuti plastici, da cui otterranno un’entrata economica.
Il secondo passo prevede il collocamento di cassonetti in vari centri di raccolta, come ad esempio chiese, moschee, uffici comunali e altri luoghi pubblici. Un giovane incaricato per ogni zona controllerà che siano separati i prodotti organici da quelli inorganici, agendo egli stesso da formatore nel richiamare con gli utenti i benefici di tale pratica.
L’associazione Karon Relief stipulerà un contratto con una/due società organizzate per la raccolta dei rifiuti, che passeranno con i camion nei vari centri, trasportando la spazzatura differenziata nelle zone preposte per l’adeguato smaltimento.
I giovani impiegati rimarranno attivi presso i vari punti di raccolta tenendo pulito l’ambiente e, nel controllare l’effettiva separazione dei rifiuti e il pronto svuotamento dei cassonetti, lavoreranno in stretta collaborazione con le autorità locali.
Al contempo si realizzano campagne di sensibilizzazione con warning signs da apporsi su cassonetti, automobili, edifici. Una di queste campagne riguarderà la promozione dell’uso di sporte in carta in sostituzione del politene, rafforzata da sessioni di formazione che insegneranno ai beneficiari a produrre essi stessi delle borse in carta.
Uno tra gli obiettivi centrali del progetto è la nascita di una rete di collaborazione fra le varie zone dove la vendita di determinati rifiuti precedentemente differenziati (plastica, carta, ferro) possa diventare in futuro fonte di sostegno dei costi del progetto.
Il programma interesserà tutte le fasce d'età. Beneficiarie saranno le comunità di Bukasa/Kirinya (distretto di Wakiso) e di Namuwongo (divisione Makindye), che sono alcune delle zone più popolate e altamente inquinate della città di Kampala. In via preferenziale, saranno coinvolti coloro i quali sino ad oggi hanno avuto minori possibilità di accedere a contenuti e stimoli su temi ambientali e di tutela della dignità dell’ambiente di vita, pertanto principalmente la popolazione delle baraccopoli delle suddette aree di implementazione del progetto.
