Wine to water




L’Uganda è uno tra i Paesi al mondo che presenta i più alti indicatori di arretratezza, soprattutto nella regione del Karamoja, abitata da un popolo seminomade dedito alla pastorizia. Qui la mancanza d’acqua, le estreme condizioni ambientali, l’aumento demografico e il processo di desertificazione stanno rendendo ancor più difficile la vita delle persone.
È dal 2012 che la nostra fondazione opera in Uganda al fianco di Insieme Si Può Africa, l’associazione che ha sede a Moroto, nella regione del Karamoja. Com’è tristemente noto, il Karamoja è una delle regioni più povere al mondo e, a causa delle estreme condizioni ambientali, le comunità locali soffrono da sempre di scarsità di acqua e di malnutrizione cronica. Negli anni gli aiuti alimentari forniti direttamente dai grandi organismi internazionali hanno scoraggiato l’utilizzo dell’agricoltura come mezzo di auto-sostentamento creando una deleteria dipendenza verso l’esterno. Per evitare l’eccessivo depauperamento delle limitate risorse naturali, è indispensabile proporre soluzioni tecniche e pratiche agroforestali sostenibili che vadano in una direzione d’intervento non per la popolazione, ma al fianco della popolazione. Su queste premesse nel novembre del 2016 abbiamo definito il progetto WINE TO WATER che ha come obiettivo quello di migliorare la disponibilità dell’acqua potabile per le comunità che ne sono prive e aumentare le risorse d’acqua piovana nei periodi d’intermittenza delle piogge. Il progetto si basa su azioni specifiche molto concrete come la riparazione e manutenzione di alcuni pozzi esistenti che risultano mal funzionanti o danneggiati e quindi attualmente inservibili, l’installazione di sistemi per la raccolta e l’utilizzo dell’acqua piovana, l’installazione di alcuni piccoli impianti di irrigazione a goccia per gli orti, la perforazione di un nuovo pozzo e l’installazione di una pompa a mano.
Per facilitare la sostenibilità dell’iniziativa e delle soluzioni tecnologiche, ma anche per consolidare le potenzialità professionali dei contadini e degli artigiani, il progetto prevede un’azione formativa rivolta in particolare ai lavoratori locali, aumentandone la professionalità tecnica e affidando a loro l’installazione, la cura e la riparazione degli impianti idrici.
BENEFICIARI
- Circa 800 alunni di due scuole primarie e i loro 18 insegnanti
- circa 160 persone appartenenti alle 20 famiglie di agricoltori
- circa 40 persone appartenenti alle famiglie dei 5 animatori rurali di ISP
- circa 32 persone appartenenti alle famiglie dei 4 artigiani locali.
Il numero complessivo dei beneficiari che potranno accedere a risorse d’acqua e impianti idrici riattivati o di nuova realizzazione è elevato e sarà quantificato con maggiore precisione in sede di monitoraggio e rendicontazione. Il responsabile del progetto è Simone Cadorin, Project Coordinator per la sede di Moroto di ISP in Africa. L’intero corso del progetto, nelle diverse fasi, sarà direttamente seguito dal personale di ISP in Africa, attivo presso la sede operativa di Moroto. Numerosi sono inoltre i volontari dell’Associazione Gruppi “Insieme si può” e di Costa Family Foundation che nel corso dell’anno si recheranno in visita ai programmi attivi nella regione del Karamoja. È prevista una rendicontazione intermedia durante il corso del progetto e saranno rese disponibili documentazioni video e fotografiche delle varie attività del progetto.
Quello che più conta, però, è riuscire a portare a termine l’iniziativa, perché è risaputo che senza acqua non si può nemmeno immaginare una parvenza di vita. Per questo chiediamo ai nostri donatori di sostenere il nostro intervento.
