Introduzione al mondo della Costa Family Foundation
La Costa Family Foundation è un'Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale volta all'esclusivo perseguimento di finalità solidali e benefiche. Ha sede in Str. Col Alt 105, 39033 Corvara in Badia (BZ).
Nata il 14 febbraio del 2007 per volontà della Famiglia Costa è stata registrata nell’albo delle ONLUS nello stesso anno. Nel corso del 2024 verrà presentata istanza di registrazione al RUNTS, come previsto dal nuovo Codice del Terzo Settore, e conseguentemente, verrà acquisita la qualifica di ETS (Ente del Terzo Settore).
La Fondazione ha carattere erogativo: attraverso la raccolta fondi vengono finanziati progetti sociali, i quali vengono sviluppati da partner attivi in loco nei paesi in via di sviluppo (Etiopia, Uganda, Togo, Afghanistan e India). Le progettualità si rivolgono soprattutto ai bambini e alle donne che vivono condizioni di disagio o di emergenza, con particolare attenzione per la tutela delle minoranze linguistiche e culturali.
“Abbandona le grandi strade, prendi i sentieri”. Questo diceva il filosofo e matematico Pitagora e ci sembra ben rappresenti ciò che fonda l’operato della Costa Family Foundation. Piccoli passi, il lento cammino che aiuta l’osservazione, senza necessità di prevaricare.
Scopo della Costa Family Foundation è la promozione e protezione dei diritti dei minori - secondo la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia - e delle donne nei paesi in via di sviluppo. La Fondazione destina i suoi fondi a progetti di cooperazione internazionale legati all’assistenza psicologica, sociale, pedagogica e socio-sanitaria, come di ogni altra forma di assistenza e soccorso.
La Costa Family Foundation ha come obiettivo quello di rispondere a situazioni di urgenze umanitarie e ambientali nelle aree rurali dei paesi in via di sviluppo attraverso progetti alimentati da principi di dignità, autonomia, trasparenza e responsabilità. La Fondazione non ha scopo di lucro e opera con lo scopo di portare un valore aggiunto nelle comunità in cui opera. Le attività sono svolte in modo personale da partner di progetto storici per l’esclusivo soddisfacimento degli interessi delle comunità destinatarie e per contribuire alla risoluzione delle problematiche che affliggono i singoli e le loro famiglie delle aree in cui interveniamo.
Sono tante le voci che ci raccontano. Storie di repressione politica, di repressione della propria cultura e della propria lingua. Storie di paesi lontani, di alfabetizzazione da potenziare, storie di diritti negati. Storie di chi ha tanta voglia di fare e di chi grazie ad una stretta di mano, si avvicina al proprio futuro. Sono le nostre storie.
In una società dove tutto è diventato merce, e dove chi ha soldi può comperare e stare meglio, occorre la riabilitazione del «gratuito», di ciò che si può usare ma non comperare.
Alexander Langer
Genitori e figli. Una storia lunga come il mondo, che qui si srotola sui pendii dei monti per saltare in lungo e in largo senza sosta. Una famiglia sempre in movimento e per sempre ancorata al suo punto di partenza: le Dolomiti. Una famiglia di grande respiro e dall’ampio sorriso, che contagia e coinvolge, che non lascia indifferenti, perché non ha mai creduto nell’indifferenza.
Annie ed Ernesto creano nel 1956 l’Hotel La Perla, a Corvara in Badia (BZ). Poi creano Michil, Mathias e Maximilian. E gli anni rotolano, inseguendosi tra infanzia, adolescenza, giovinezza e maturità. C’è un legame forte, però, che unisce ogni cosa. Come le Dolomiti e il Tibet, ad esempio. Da una parte il benessere, e una natura da salvaguardare dal troppo consumo, là un popolo in esilio. Nel mezzo un’idea di montagna come territorio di pace condivisa. È dall’incontro avvenuto in India nel 2007 fra Michil e sua moglie Joe con Madame Jetsun Pema, sorella del XIV Dalai Lama, che nasce l’idea di creare una Fondazione senza scopo di lucro, che svolga la propria attività nel settore della cooperazione in favore delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo.
“La persona che parte per un viaggio non è la stessa persona che torna”, recita un proverbio orientale; ed è proprio da quel viaggio che nacque la volontà di creare un ponte tra mondi lontani ma sottilmente molto vicini: da minoranza (popolo tibetano) a minoranza (popolo ladino), da montagna (Himalaya) a montagna (Dolomiti).
La volontà si trasforma in realtà il 14 febbraio del 2007. Ed è ancora in divenire. È nata una famiglia che opera come comunità; famiglia che si espande al di là del suo nucleo originale, che prende vita aprendosi come i petali di un fiore. Famiglia come bene comune.
Un gruppo di persone che gestisce in comune i beni e le risorse, distribuendo possibilità in modo concreto, uscendo dalla logica del singolo per aprirsi verso gli altri. Un insieme di individui che vuole creare ponti e non muri, partendo dal basso per guardare in alto e volare oltre le Dolomiti, verso lidi lontani. Una famiglia allargata, di collaboratori, volontari, di amici che chiamiamo per nome: Suor Patrizia, Marcella, Daniele, Mariam, Francesca, Buze e tutti i sostenitori, grazie ai quali piccole cose tangibili e per questo grandi, sono possibili.
Un seme, un albero, una pecora, una medicina, una scuola che, grazie a un lavoro costante di sensibilizzazione ed educazione, possiamo iniziare a declinare al plurale, dall’India all’Afghanistan, dall’Uganda al Togo passando per l’Etiopia.